Una guida al calcolo delle soglie di anomalia per procedere all’eliminazione delle offerte anomale
17/10/2016 – Da quando il nuovo Codice Appalti ha fatto il suo debutto, le aggiudicazioni col massimo ribasso stanno creando qualche dubbio alle Stazioni Appaltanti.
Il massimo ribasso, lo ricordiamo, può essere utilizzato solo per i lavori di importo fino a un milione di euro e per servizi e forniture standardizzati o ripetitivi. Perché sia tutelata la concorrenza e la trasparenza, le Stazioni Appaltanti devono escludere le offerte considerate anomale perché contenenti percentuali di ribasso troppo elevate.
Ma come stabilire se le offerte sono troppo basse? Bisogna individuare la soglia di anomalia, che può essere calcolata utilizzando cinque metodi alternativi. Ed è in questo punto che le Stazioni Appaltanti si trovano in difficoltà.
Colpa, sostiene l’Autorità nazionale Anticorruzione (Anac) in un comunicato, della mancanza di raccordi tra la vecchia e la nuova normativa, con situazioni in cui le Stazioni Appaltanti, per prassi amministrativa, tendono ad applicare regole che in realtà sono state abrogate.
Per cercare di mettere ordine, l’Anac ha tentato di dare qualche indicazione pratica sulle modalità di calcolo delle soglie di anomalia e l’esclusione delle offerte non ritenute idonee.
In primo luogo l’Anac ha ricordato che, prima di effettuare le valutazioni, deve essere sorteggiato uno dei cinque criteri di calcolo contenuti nell’articolo 97, comma 2 del Codice Appalti.
Bisogna però tenere presente, mette in guardia l’Anac, che alcune metodologie di calcolo richiedono un numero minimo di offerte perché, in caso contrario, porterebbero a risultati falsati.
La stessa condizione è necessaria per utilizzare lo strumento dell’esclusione automatica. A detta dell’Anac va usato solo quando le offerte ammesse sono più di dieci.